È ormai un dato di fatto: i big data sono destinati a crescere ancora di più. Ogni minuto vengono inviati 200 milioni di mail, si effettuano 4 milioni di ricerche su Google, si postano 200 mila tweet e vengono condivisi 2,5 milioni di contenuti su Facebook. Il 90% dei dati mondiali è stato creato negli ultimi due anni. Le informazioni sono il petrolio del XXI secolo e l’analisi è il motore di combustione.
L’utilizzo dei dati raccolti solleva una serie di questioni, in particolare quella della vendita dei dati personali da utilizzare per la pubblicità mirata. Facebook, ma anche Google, sono osservati speciali, poiché detengono importanti società di pubblicità.
Il mondo si dirige inevitabilmente verso una regolamentazione più severa. Le società dovranno indubbiamente stabilire sistemi più efficienti di gestione, trasparenza e controllo dei dati. Grazie a una significativa efficienza rispetto alle altre forme di pubblicità non mirata, riteniamo che i protagonisti del settore potranno continuare a stabilire ottime performance nonostante gli ostacoli in materia di privacy.
Il cloud è il driver di crescita più significativo del settore tecnologico. Nonostante sia diffuso già da alcuni decenni, per il cloud nel 2019 sono stati spesi a livello mondiale appena $233 miliardi, ossia meno del 20% della spesa tecnologica complessiva delle aziende, pari a circa $1.500 miliardi. C’è quindi un ampio margine di sviluppo del settore, che sarà favorito dall’aumento degli investimenti aziendali per la trasformazione digitale.
Oggi, Amazon e Microsoft sono le aziende leader dell’infrastruttura cloud. Il mercato cinese dei data center dovrebbe superare $36 miliardi entro il 2025, prospettiva che ci induce a investire nei data center su scala massiva (i cosiddetti hyperscale), come GDS e Chindata.
Le aziende sono sempre più dipendenti dai software per classificare l’enorme mole di dati.
Se i dati sono memorizzati e analizzati in maniera sicura, le aziende possono utilizzarli al meglio per migliorare il business.
La creazione massiccia di data è trainata da un mondo sempre più digitalizzato. Vogliamo investire in società che memorizzano i dati, visti i tassi di crescita esponenziali, ma anche in società che li utilizzano per ottimizzare il proprio business e migliorare l’esperienza dei clienti. Il potenziale inesplorato è ancora immenso, in particolare nel settore sanitario, nel quale l’introduzione dei big data è destinata a migliorare sensibilmente la vita dei pazienti. La nostra esposizione ai big data riguarda i data center, i software e le società di IA e rappresenta circa il 15% del portafoglio di Carmignac Investissement.
*Scala di Rischio del KID (documento contenente le informazioni chiave). Il rischio 1 non significa che l'investimento sia privo di rischio. Questo indicatore può evolvere nel tempo. **Il Regolamento SFDR (Regolamento sull’informativa di sostenibilità dei mercati finanziari) 2019/2088 è un regolamento europeo che impone agli asset manager di classificare i propri fondi in tre categorie: Articolo 8: fondi che promuovono le caratteristiche ambientali e sociali, Articolo 9 che perseguono l'investimento sostenibile con obiettivi misurabili o Articolo 6 che non hanno necessariamente un obiettivo di sostenibilità. Per ulteriori informazioni consultare: https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2019/2088/oj?locale=it. Per le informazioni relative alla sostenibilità ai sensi del Regolamento SFDR si prega di prendere visione del prospetto del oppure fondi delle pagine del sito web di Carmignac dedicate alla sostenibilità fondo https://www.carmignac.it/it_IT/i-nostri-fondi).