Il mercato secondario del private equity si è trasformato da un angolo oscuro degli investimenti alternativi in un ecosistema fiorente con volumi di transazioni da record. Come abbiamo accennato in precedenza all'origine dei mercati secondari nel private equity, questo mercato è emerso come soluzione ai problemi fondamentali di illiquidità riscontrati nel private equity, dove le strutture tradizionali dei fondi chiusi in genere bloccano il capitale per 7-10 anni o più.
Quello che una volta era un mercato di nicchia che serviva principalmente i venditori in difficoltà, oggi si è evoluto in modo drastico. Il mercato secondario globale ha raggiunto il massimo storico del volume di transazioni, pari a 160 miliardi di dollari nel 2024, con una crescita sostanziale rispetto ai 114 miliardi di dollari del 2023 e ai 103 miliardi di dollari del 2022. Nell'ultimo decennio, i secondari sono cresciuti a un impressionante tasso annuo composto del 18%, superando anche il robusto tasso di crescita del 15% del mercato primario del private equity1.
Questa crescita robusta può essere attribuita al contesto di mercato favorevole, soprattutto negli ultimi anni, ma soprattutto ai cambiamenti strutturali di lungo periodo nei mercati privati.
TRANSAZIONI GLOBALI DEI MERCATI SECONDARI ($BN)
L'espansione del mercato secondario non mostra segni di rallentamento: secondo alcune proiezioni, il volume annuale delle transazioni potrebbe raggiungere i 200 miliardi di dollari entro il 20253. Con la maturazione del mercato, possiamo aspettarci ulteriori innovazioni nelle strutture delle transazioni, nei meccanismi di prezzo e nell'accessibilità. Fondi come Carmignac Private Evergreen stanno già capitalizzando queste tendenze.
*Scala di Rischio del KID (documento contenente le informazioni chiave). Il rischio 1 non significa che l'investimento sia privo di rischio. Questo indicatore può evolvere nel tempo. **Il Regolamento SFDR (Regolamento sull’informativa di sostenibilità dei mercati finanziari) 2019/2088 è un regolamento europeo che impone agli asset manager di classificare i propri fondi in tre categorie: Articolo 8: fondi che promuovono le caratteristiche ambientali e sociali, Articolo 9 che perseguono l'investimento sostenibile con obiettivi misurabili o Articolo 6 che non hanno necessariamente un obiettivo di sostenibilità. Per ulteriori informazioni consultare: https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2019/2088/oj?locale=it. Per le informazioni relative alla sostenibilità ai sensi del Regolamento SFDR si prega di prendere visione del prospetto del oppure fondi delle pagine del sito web di Carmignac dedicate alla sostenibilità fondo https://www.carmignac.it/it_IT/i-nostri-fondi).